dalla Redazione
“La salute è priorità, giù le mani dal Ferrari. Basta tagli alla sanità!” Questo il messaggio forte e chiaro apparso su uno striscione affisso da giovani ruffanesi sul muro del campo comunale di Ruffano. E così quello striscione diventa simbolo della protesta contro il progressivo “svuotamento” dell’ospedale “Francesco Ferrari” di Casarano.
Il grido d’allarme del sindacalista Mario Riso
L’iniziativa arriva sulla scia dell’appello lanciato dal sindacalista Mario Riso (Uil Fpl), che non ha risparmiato parole dure contro quello che definisce un vero e proprio “svuotamento” del presidio ospedaliero casaranese. Secondo Riso, l’elenco dei reparti chiusi o trasferiti è impressionante e preoccupante:
- Scuola per Infermieri
- Neurochirurgia
- Chirurgia Pediatrica
- Ostetricia e Ginecologia
- Pediatria
- Nefrologia
- Anatomia Patologica
- Centro Trasfusionale
- Psichiatria
Un ospedale ridotto a PTA?
La denuncia del sindacalista trova riscontro nelle recenti proteste istituzionali, con la chiusura temporanea del reparto di Psichiatria e la sospensione della guardia attiva pomeridiana degli anestesisti che hanno fatto scattare l’allarme anche tra i rappresentanti politici locali.
“Se non ci muoviamo non resterà più nulla di ospedale”, avverte Riso, paventando il rischio che il “Ferrari” venga declassato a semplice centro ambulatoriale (PTA) come già accaduto agli ospedali di Gagliano del Capo, Poggiardo, Nardò, Maglie e Campi Salentina.
La mobilitazione si allarga
La protesta dei giovani ruffanesi, elogiata dal sindacalista per aver dimostrato “l’attaccamento ai servizi che interessano la cura della salute”, rappresenta solo l’inizio di una mobilitazione più ampia.
Le direttive della ASL di Lecce vengono definite “decisioni scellerate”, mentre si moltiplicano gli appelli per una reazione coordinata del territorio.
“Ogni cittadino interessato – dice Riso – si rivolga al sindaco del proprio comune e/o ai componenti il Direttivo del comitato pro Ferrari di Casarano. Creiamo un movimento di massa e di opinione davanti al quale credo che l’autore di questo disastro dovrà fermarsi e ridiscutere il tutto”.
Riso propone di spostare la protesta “sui tavoli di chi sta affossando l’ospedale” e lancia l’idea di manifestazioni davanti al palazzo della Prefettura di Lecce per “investire il Governo centrale di tutte le angherie” subite dal “Ferrari”, coinvolgendo stampa e televisioni nazionali.
Un presidio strategico per 180mila abitanti
Il “Ferrari” è un presidio sanitario fondamentale per il territorio, con un bacino di 180mila abitanti che in estate cresce a dismisura per l’afflusso turistico. Il suo eventuale ridimensionamento avrebbe conseguenze drammatiche sull’assistenza sanitaria di tutto il Sud Salento.
L’appello finale del sindacalista è un grido d’allarme che risuona dal muro del campo di Ruffano fino alle sedi istituzionali nelle quali si decidono le sorti della sanità salentina: “Facciamo presto che è tardi!” Un messaggio che i giovani ruffanesi hanno saputo tradurre in uno striscione diventato simbolo di resistenza per la difesa del diritto alla salute nel territorio salentino.
Il contesto regionale
“La sanità è un diritto mortificato e negato al Ferrari di Casarano”, denunciano i rappresentanti politici dell’opposizione, puntando il dito contro le scelte regionali in materia sanitaria.
La vicenda del “Ferrari” si inserisce nel più ampio dibattito sulla riorganizzazione della rete ospedaliera pugliese, con il rischio che i territori periferici paghino il prezzo più alto in termini di accessibilità ai servizi sanitari essenziali.
