Una premessa: apprezziamo e riconosciamo tutte le attività e le manifestazioni volte a valorizzare l’area del centro storico. Tuttavia, non possiamo fare a meno di constatare la natura effimera e transitoria di queste azioni, sterili esercizi di estetica consolatoria piuttosto che azioni determinate ad una vera, profonda e duratura rigenerazione di questi luoghi.
Lo ripetiamo: è bella la festa e sono belle le decorazioni, ma i problemi da queste parti sono complessi e sicuramente non basterà una bicicletta incassata nel muro per poterli risolvere.
Queste strade adesso sembrano essere a misura d’uomo e le biciclette suggeriscono un approccio antico e sostenibile alla mobilità. In realtà, terminata la festa, questa stessa strada la cui larghezza non consente ad un pedone di percorrerla in sicurezza nel momento in cui transita una macchina, è percorsa da veicoli a velocità sostenuta, spesso con gli occhi rivolti al telefonino e frequentemente contromano. Tutto questo per evitare di impiegare una decina di secondi in più, facendo il medesimo percorso dalla parallela via Sesia. Si dirà: “ma in fondo è soltanto una macchina, a chi da fastidio?”. Certo, fin quando non arriverà il momento in cui un automobilista distratto non incrocerà uno dei bambini che vivono in queste case e che potrebbero spuntare all’improvviso da un portone o da un vicoletto.
Anche i cestini sospesi e le decorazioni floreali colpiscono l’occhio positivamente; ma uno sguardo più attento, in tutte le settimane in cui non c’è la festa, noterà anche gli scarafaggi, gli escrementi dei cani, la sporcizia e l’incuria generalizzata. Tra l’altro, dobbiamo proprio attendere l’evento eccezionale per poter vedere uno spazzino all’opera in via Pellico? Il capitolato d’appalto non prevede lo spazzamento di questa strada?
E parlando di strade: nel momento in cui verrà riposizionato il basolato, sarà ancora consentito allevare stormi di piccioni nei pressi della propria abitazione facilitando in questo modo il depositarsi di guano? Ci sarà un argine al randagismo o dovremo abituarci a convivere con il puzzo degli escrementi dei cani e dell’urina dei gatti?
QUALE VISIONE PER IL CENTRO STORICO?
Abbiamo la fortuna di vivere e/o lavorare in un’area urbana caratterizzata da un’importante valenza storica e architettonica. Tuttavia, affinché ciò che è bello possa durare ed esprimere al meglio il proprio potenziale, diventa fondamentale svolgere una costante attività di cura e attenzione. Sono infatti evidenti diverse criticità che affliggono l’area e che hanno un forte impatto sulla vivibilità di chi ci abita; deiezioni animali, abitazioni abbandonate, traffico veicolare privo di qualsiasi regolamentazione, sono tutti fenomeni che, se lasciati incontrastati, non faranno altro che generare degrado e situazioni di devianza. A lungo andare il degrado costante abbassa il valore degli immobili e la desiderabilità della zona, è un freno allo sviluppo economico ma allo stesso tempo un acceleratore per la crescita di attività criminali.
Sia ben inteso: questo posto non è certo l’inferno in terra, anzi. Il fascino del centro storico viene da lontano e nonostante tutto resta ben evidente. Tuttavia, il centro storico di Casarano riesce a reggere il confronto con quello delle vicine città di Nardò, Specchia o Matino? Le potenzialità per potersi distinguere sul territorio puntando su qualità della vita ed il pregio architettonico, storico e paesaggistico di alcune sue aree ci sono; ma serve anche una lucida visione a lungo termine ed un percorso di azioni mirate in tal senso. In assenza di ciò, rendere un angolo della città instagrammabile per poi abbandonarlo passata la sbornia della festa, sarà la testimonianza di un’occasione mancata e di non essere riusciti a distinguere tra ciò che soddisfa un effimero bisogno estetico, da ciò che genera un reale cambiamento della percezione di un luogo.
Osservatorio Centro Storico Casararno