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Luca Isernia tra i protagonisti della giornata di studi su Pomilio organizzata dall’Università di Urbino

Un momento del convegno

Giovedì 6 giugno, presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, auspice l’Università stessa, il Comitato Nazionale “Mario Pomilio” e la Fondazione “Carlo e Marise Bo”, si è svolta, nella splendida cornice del Palazzo “Passionei Paciotti”, la giornata di studi “Ritornare a Pomilio. Letteratura come testimonianza”, alla quale ha partecipatoil nostro Luca Isernia, che ha tenuto una relazione sul racconto postumo dello scrittore abruzzese “Una lapide in via del Babuino”.
Insieme a lui, hanno relaziono accademici e studiosi di chiara fama che unanimemente hanno speso parole di lode e di encomio per il nostro Luca.
Luca Isernia, casaranese, italianista, docente di materie letterarie all’Istituto di Istruzione Superiore “A. Meucci” di Casarano, colonna portante dell’Università Popolare di Casarano, è uno dei massimi conoscitori della figura e dell’opera di Pomilio.
Tra le sue pubblicazioni su Pomilio ricordiamo la preziosissima monografia Mario Pomilio e gli «Scritti cristiani». Una rilettura critica, edita da Studium nel 2013, e i due altrettanto fondamentali articoli scientifici usciti nella prestigiosa rivista Studium Ricerca dal titolo Per i ‘nuovi’ Scritti cristiani di Mario Pomilio e altre note bibliografiche pomiliane (n. 4, 2019) e Mario Pomilio traduttore di San Paolo (n.1, 2024). Chi scrive ha avuto modo di leggere e recensire questi scritti, la cui profondità, la cui ampiezza di respiro e di prospettive, la cui densità di contenuto sono un arricchimento per la mente e per lo spirito.
Altri, al suo posto, avrebbero giustamente reso pubblica la notizia con la dovuta enfasi. Non lui.
Conoscendo la sua umiltà e la sua avversione per i riflettori, sappiamo che probabilmente il diretto interessato storcerà il naso quando leggerà queste righe. Ce ne faremo una ragione. Siamo sempre convinti che le cose belle debbano essere raccontate.
Luca Isernia è un orgoglio per Casarano e per il Salento.

Alberto Nutricati
Marco Mazzeo