Il circolo cittadino del Partito Democratico non ha ancora abbandonato l’annosa e stucchevole abitudine di distorcere la realtà dei fatti al solo scopo di gettare ombre sull’operato dell’Amministrazione Comunale.
Sebbene non ci aspettassimo gli applausi dei democratici in occasione dell’ottenimento di due milioni di euro per la realizzazione di un asilo nido in Zona Industriale, men che meno in occasione dell’ottenimento di 1,5 milioni di euro per il rifacimento dei Giardini “William Ingrosso”, che versavano in uno stato di degrado a causa delle scelte sulle modalità di realizzazione del parco all’epoca o ancora, di fronte a 3,5 milioni di euro per la ribasolatura delle strade del Centro Antico e della ristrutturazione di Palazzo De Donatis e ancor meno di fronte a circa un milione di euro di finanziamento ottenuto per la complessiva ristrutturazione delle case di edilizia pubblica residenziale di via Saluzzo, il Partito Democratico interviene oggi riportando notizie errate e distorte in merito all’avviso pubblico relativo alla valorizzazione dei beni confiscati, riferito al progetto “Parco Aurora”, senza aver richiesto approfondimenti all’ufficio competente.
Con proprio decreto l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha trasferito di fatto e di diritto al patrimonio indisponibile del Comune di Casarano e per finalità sociali il bene confiscato di Contrada Calò.
L’Ufficio Tecnico su impulso dell’Amministrazione Comunale ha elaborato lo studio di fattibilità da candidare all’avviso pubblico per la valorizzazione dei beni confiscati – Missione 5_ nell’ambito del PNRR.
Su successiva richiesta del Ministero, lo stesso Ufficio ha integrato nei termini l’istanza di soccorso istruttorio fornendo le integrazioni richieste.
Nella convinzione che gli uffici abbiano svolto il lavoro rispettando le prescrizioni e le tempistiche richieste dal bando, l’Amministrazione, a seguito della richiesta di chiarimenti da parte del Ministero, ha avviato un’interlocuzione con lo stesso con l’intento di avere i chiarimenti necessari e il vaglio sulla documentazione integrata.
In ultimo, non possiamo non evidenziare che, è inaccettabile ricevere passivamente ingiustificate critiche da parte di chi per anni ha gestito fior di quattrini di pubblici finanziamenti per realizzare opere pubbliche che il più delle volte sono diventate cattedrali nel deserto.
Nella foto che segue, a memoria dei cittadini di Casarano e del comprensorio, rimembriamo un esempio lampante di gestione “fruttuosa, competente e produttiva” dei finanziamenti relativi al PIT9: la piattaforma di interscambio “per far decollare il Made in Salento” di cui all’epoca dei fatti l’ex sindaco Venuti e i suoi adepti si fregiavano di esserne gli ideatori e capofila.
Per il momento, malgrado siano stati spesi enormi risorse pubbliche a spese dei contribuenti, l’opera resta un ammasso di cemento: un colpo al cuore, agli occhi, all’anima.
Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale